Il 9 gennaio alle 18 il sindaco Mancinelli accompagnato dagli assessori alla partecipazione e ai servizi sociali e dagli assistenti sociali del Comune di Ancona, hanno incontrato per la seconda volta gli occupanti di Casa de nialtri.
Questo secondo incontro è avvenuto dopo diciotto giorni dall’inizio della nostra occupazione, che ha restituito alla città di Ancona un luogo in cui sessanta persone in emergenza abitativa, hanno trovato un’alternativa alla strada e alle condizioni estremamente precarie che stanno vivendo.
Il nostro percorso per difendere il diritto alla casa è iniziato nel settembre 2013 e ha fatto emergere la drammatica realtà vissuta da decine di persone che da diversi mesi o da alcuni anni, entrano ed escono dai dormitori, alternando a questi, lunghi periodi di ricerca di un riparo in strada.
Questa estrema insicurezza abitativa coinvolge molti migranti e rifugiati, che dopo il termine dei percorsi di prima accoglienza SPRAR, si ritrovano senza alloggio, nonostante lo specifico status che dovrebbe loro riconoscere questo fondamentale diritto e soprattutto la tutela della propria persona. Tra l’altro in questi giorni tante realtà differenti sono in movimento per scrivere la Carta di Lampedusa, affinché vengano azzerati i dispositivi securitari delle frontiere e garantita la libera circolazione per tutte e tutti. Anche Casa de nialtri sarà presente con una sua delegazione a Lampedusa, per portare il proprio contributo.
Oltre ai migranti, sono presenti anche degli italiani, che dopo la perdita del lavoro e nell’impossibilità di trovarne un altro, non possono più mantenere una casa.
Il 22 dicembre, entrando nell’ex scuola Regina Margherita, la nostra preoccupazione era quella di organizzare una soluzione abitativa di emergenza per chi non ha mai ricevuto soluzioni adeguate, se non temporanee, dai servizi preposti sul territorio. Il gesto fisiologico di destinare uno dei tanti immobili chiusi a questa soluzione, ci ha fatto abbracciare una parte considerevole della comunità anconetana, che continua a sostenerci materialmente e umanamente.
Al contrario di quello che pensa il Sindaco, se di reato si può parlare, lo avremmo commesso se avessimo continuato a ignorare il problema. Ancora una volta le regole e le leggi sono la prima cosa da salvaguardare anche quando queste, una volta violate, libererebbero dei diritti che altrimenti rimarrebbero inespressi.
L’incontro è iniziato con la richiesta di Karim di osservare un minuto di silenzio per onorare i morti per la Libertà, i migranti morti in mare per cercare un futuro migliore e le vittime della crisi.
La parola è passata al Sindaco, il quale ha ribadito le proposte che già aveva fatto nel corso del precedente incontro: soluzioni temporanee di cinque o sei mesi in strutture dislocate in diverse zone della città, di cui in parte affiderebbe la gestione al GUS. Inoltre il Sindaco ha ribadito con forza che l’occupazione deve terminare e che questo non è lo strumento con cui avanzare delle richieste. Detto questo, il primo cittadino ha anche specificato, cadendo in un’evidente contraddizione, che non ci sarà nessuna via preferenziale nella ricerca delle soluzioni per chi ha occupato lo stabile, nel rispetto di chi sta in graduatoria per un alloggio o per chi è in emergenza.
Al di là delle proposte portate, il metodo che lei impone nella risoluzione della questione è quello del rapporto individuale attraverso il quale organizzare incontri nei giorni e negli orari da lei indicati, per prendere in esame ciascuna situazione. Con questo atteggiamento, di fatto, non vuole accettare il percorso collettivo, non riconoscendo la comunità che si è venuta a creare. Questo è l’elemento a cui l’assemblea di Casa de Nialtri non vuole rinunciare, consapevoli nel non voler esporre la relazione individuale al rischio di trasformarla in uno scambio clientelare.
All’intervento della Mancinelli sono seguite le voci della Casa de nialtri, che hanno presentato il nostro progetto di cohousing sociale, ribadendo che non siamo legati al luogo fisico, ma all’esperimento sociale che questa occupazione ha permesso di sviluppare.
Intanto continuiamo a costruire l’agenda dei prossimi giorni, che si va via via riempiendo.
Sabato 11 alle ore 18: incontro pubblico “Migranti e rifugiati dentro la crisi: i riflessi della precarietà lavorativa ed abitativa sulla condizione di soggiorno”, a cura dell’avvocato Paolo Cognini dell’ASGI (Associazione di studi giuridici sull’immigrazione).
Lunedì 13 una nostra delegazione incontrerà il prefetto di Ancona, per discutere del progetto che stiamo portando avanti e della sua legittimità.
Ci sostengono: gruppo consiliare Sel-Ancona Bene Comune, Progetto Ancona Bene Comune, PDC, SEL, RCI, Associazione consumatori Acu, Gruppo anarchico Malatesta, USI-AIT, Unione degli inquilini, Associazione Free Woman, Laboratorio sociale Spazio Rosso ARCI circolo, Associazione Shimabara. Casa de nialtri ha trovato l’attenzione di: Rete della città in comune, Casa delle culture, Democrazia km0, Associazione giovanile H2o, parrocchia dei Salesiani, missionari Saveriani, mensa padre Guido, Rete dei produttori locali, gruppo Abele, associazione libera, amnesty international, ragazzi del Mato Grosso.
Comunicato di sostegno da parte degli intellettuali:
L’occupazione di via Ragusa ha fatto emergere il dramma della casa anche nella nostra città, cosa impensabile fino all’esplodere della grave crisi globale. Chiediamo che di fronte ai racconti fatti in questi giorni da chi ha deciso di entrare dentro l’edificio, siano necessari il massimo rispetto ed il massimo ascolto. Il confronto tra il sindaco e la giunta da una parte e casa de nialtri dall’altra, iniziato il 30 dicembre, ci auguriamo possa andare avanti. Le istituzioni tutte, di fronte ad una vicenda così delicata dovrebbero affrontarla con la massima sensibilità e capacità di mediazione. L’utilizzo della forza non farebbe altro che aumentare la tensione senza dare risposte alla grave emergenza sociale sollevata.
Firmato: Ugo Ascoli, docente universitario; Carlo Carboni, docente universitario; Valerio Cuccaroni, giornalista insegnante; Valentina Conti, editrice; Antonio Di Stasi, docente universitario; Ennio Pattarin, docente universitario; Luigi Socci, scrittore; Francesco Scarabicchi, poeta; Massimo Raffaeli, critico letterario; Francesco Orazi, docente universitario; Raffaele Zanoli, docente universitario.