Martedì 16/12 si è tenuta l’ultima udienza del processo relativo ai fatti del 2011, in cui circa quaranta compagne e compagni anconetani occuparono simbolicamente e per poche ore l’ex asilo di Vallemiano, edificio pubblico in disuso, all’interno della campagna che stavano portando avanti in città, per denunciare l’abbandono di immobili pubblici che sarebbero potuti essere destinati a progetti di vario tipo. Nell’ultima udienza, il giudice ha condannato 12 attivisti al pagamento di 1000 euro ciascuno e uno dei compagni alla pena di otto mesi di carcere.
COMUNICATO STAMPA
La condanna a otto mesi di carcere inflitta a un nostro compagno e l’ammenda di 1000 euro a testa per altri 12 attivisti per un’azione assolutamente simbolica, dimostra come in questo Paese si voglia stroncare la pur minima iniziativa tesa a porre all’attenzione di tutti la necessità di recuperare per progetti sociali i tanti edifici pubblici abbandonati e lasciati marcire nell’incuria. Quello di quattro anni fa fu un gesto niente più che dimostrativo che voleva sollecitare l’amministrazione comunale a individuare un locale da adibire a utilizzo sociale e culturale. Quella mobilitazione portò successivamente alla nascita del nostro Centro sociale Asilo Politico divenuto un importante luogo di aggregazione.
La sentenza in questione si inserisce in un contesto di grave repressione da parte del governo Renzi e di tante giunte locali contro le esperienze di occupazione a fini abitativi e non. Una linea autoritaria e fascistoide a favore della speculazione e delle grandi società immobiliari .
Una linea che ben conosciamo qui ad Ancona dove governa una giunta che ha scelto di mettersi contro il disagio sociale sempre più duffuso, come dimostra la vicenda dell’occupazione di via Ragusa, di cui ricorrerà l’anniversario il 22 dicembre, stroncata con uno sgombero voluto dal sindaco Mancinelli.
Ma ci preme sottolineare anche come la sentenza si accanisca contro un compagno conosciuto e stimato per il suo grande impegno contro il razzismo e l’intolleranza purtroppo sempre più diffusi, in un contesto di crisi. Una sensibilità che lo ha portato ad fondare la Polisportiva Assata Shakur, da tutti apprezzata e stimata.
A tutte le compagne e a tutti i compagni condannati va tutta la nostra solidarietà militante, perché il nostro orrizonte rimane lo stesso e il nostro cammino non si arresta!
Centro Sociale Asilo Politico