Abbiamo pensato di poter cambiare questa città.
Abbiamo pensato di poterci crescere e dare la possibilità ad altri di farlo con noi.
Abbiamo pensato, che mettere tutte le nostre forze nel trasformare un qualcosa lasciato nel degrado, in qualcosa di vivo e vivibile, fosse un obbiettivo nobile.
Abbiamo pensato che Ancona si meritasse un luogo costruito con le energie dei giovani per i giovani.
Un luogo privo di pregiudizi, di razzismo e in grado di essere una base per chiunque non accetta questa società consumista e il suo mondo fatto di schemi, rigori, stupidità e grigiume.
Un luogo, dove chi aspira a colorare questo mondo, di idee, di sogni, di arte, potesse essere libero e aiutato a farlo.
Un luogo dove poter costruire un modello di sviluppo alternativo a quello imposto.
Un luogo dove abbiamo sperimentato la possibilità di gestire direttamente un bene pubblico che come tale appartiene a tutti e del quale ci siamo fatti carico perché lasciato abbandonato.
Beh, pare che niente di tutto questo possa più essere possibile.
Giovedì 19 aprile il comune di Ancona, nella persona dell’ing. Luchetti, dipendente pubblico con uno stipendio di 128 mila euro l’anno, ha fatto pervenire ai membri del Centro Sociale Asilo Politico, la richiesta di SGOMBERO IMMEDIATO dell’immobile. Dopo quasi un anno di permanenza all’interno della struttura che ospitava la scuola per l’infanzia Sibilla Aleramo, lasciata per sei anni dal Comune di Ancona in uno stato di degrado e abbandono, dove la cenere creatasi dopo l’incendio della struttura e la polvere di vetro delle finestre sgretolate ricoprivano tutti i locali e i rovi e le erbacce avvolgevano anche le sbarre metalliche del cancello. Dopo che con i nostri soldi, il nostro sudore e il nostro lavoro, siamo riusciti a restituire alla comune decenza e alla città questo luogo e dopo aver intavolato trattative con tutti gli assessori di competenza e aver ricevuto il plauso per il nostro lavoro perfino dal vicario delle diocesi di Ancona (impegnato in attività di tutela dei diritti di cittadinanza dei migranti), ora, ci vogliono costringere ad abbandonare il nostro Centro Sociale, adducendo motivazioni insussistenti relative al decoro e alle norme igieniche. È buffo pensare a quanta sporcizia era accumulata prima del nostro ingresso e quanto questo non importava a nessuno. Diventa un problema proprio quando abbiamo ripulito il posto con l’aiuto di tre camion e cinque operai messi a disposizione gratuitamente da Ancona Ambiente.
Quindi, dallo scorso giovedì, 19 aprile 2012, il Centro Sociale Asilo Politico si trova sotto occupazione permanente. Perché nessuno di noi ha intenzione di abbandonare la struttura che ci ospita e nella quale abbiamo investito tutte le nostre energie e sogni.Siamo convinti che con la lotta riusciremo a riaprire le trattative che l’amministrazione pubblica ha interrotto minando tutto ciò che fino ad ora era stato costruito all’insegna del rispetto e della collaborazione. Non possiamo più accettare l’atteggiamento vigliacco ed ipocrita di chi a parole ci ha fatto credere di condividere questo percorso ma che al contrario è il mandante del provvedimento di sgombero. È vergognoso pure ritrovarsi ad oggi con un amministrazione incapace di fare scelte determinanti per il bene comune ma che rimanda continuamente la risoluzione dei problemi.
Anche il nostro Mondialito che organizziamo da undici anni è sospeso nel limbo delle decisioni tecniche sul luogo in cui farlo. Ad un mese dal suo inizio non siamo riusciti a stendere un programma a causa della negligenza di amministratori che molto spesso invece di tutelare gli interessi comuni, tutelano gli interessi di poche ma potenti lobby che comandano nella nostra città.Questo atto di intolleranza non fermerà il nostro percorso e le nostre azioni, ma ci vedrà più forti contro la loro arroganza e la loro prepotenza.
Ningun pas atras!
Centro Sociale Asilo Politico