Sull’assemblea cittadina dell’8 dicembre sul tema della casa e prossime iniziative

La seconda assemblea cittadina è iniziata con alcune persone sulla porta di entrata e altre fuori, per il gran numero di partecipanti che la stanza non riusciva a contenere. Per la maggior parte alle prese con i problemi legati all’emergenza abitativa, i partecipanti all’incontro sono richiedenti asilo, sfrattati, senza fissa dimora e giovani senza lavoro, tra i quali alcuni che sono finiti a vivere negli istituti del servizio di igiene mentale. Tra questi anche un gruppo di donne somale che a giorni terminerà il progetto SPRAR e teme di finire a dormire in strada a breve.

Insieme abbiamo fatto un bilancio del percorso intrapreso finora, che ci ha mobilitati contro gli sfratti e ci ha permesso, tramite varie inchieste, di conoscere meglio la situazione cittadina in merito alla questione abitativa e di avanzare richieste sulla rivalorizzazione degli alloggi e degli immobili abbandonati del Comune, chiedendo anche una mappatura dei beni pubblici di Ancona, di cui neanche lo stesso Comune è a conoscenza. La situazione l’abbiamo abbondantemente denunciata agli organi di stampa, affinché oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica, anche le stesse istituzioni prendessero una netta posizione nel proporre alternative a chi una casa non ce l’ha. In questi giorni, in cui le temperature si sono notevolmente abbassate, crediamo la burocrazia debba essere accantonata per rispondere con soluzioni concrete all’emergenza. 

In assenza di risposte abbiamo ritenuto doveroso trovare un riparo d’emergenza per tredici richiedenti asilo, che terminato il percorso di prima accoglienza con il GUS, si ritrovano senza lavoro, né casa e dopo alcune notti all’addiaccio, cacciati dalla polizia in stazione e altri luoghi minimamente riparati, sono quindi stati ospitati presso il csa Asilo Politico. Una situazione dignitosa, ma sicuramente precaria, dal momento che il luogo non nasce con queste finalità. Una soluzione temporanea che rappresenta solo una tappa di un percorso più ampio che intende riconquistare gli spazi comuni che ci appartengono di diritto.

Gli ottanta partecipanti all’assemblea di oggi hanno dimostrato di avere la consapevolezza di trovarsi dentro a un percorso di rivendicazione che non chiede carità, ma diritti! Per questo l’assemblea intende partecipare numerosa al presidio antisfratto del 10 dicembre, mentre venerdì 13 si ritroverà sotto il Comune per gridare che non è possibile progettare il proprio futuro senza una casa!

Progetto Ancona Bene Comune

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