Riprendiamoci le nostre città

Sabato 21/09, all’interno della notte bianca di Ancona, ci siamo rimpossessati della nostra città! All’interno del quartiere Piano abbiamo voluto infatti dare un segnale forte alla cittadinanza e alle istituzioni, “occupando” per alcune ore le vie di quel quartiere ad alta densità di migranti che spesso in passato è stato oggetto di polemiche strumentali alla ghettizzazione culturale, nonché teatro di sperimentazioni legalistico-securitarie tanto in voga in questi ultimi anni nel nostro paese e non solo.

Abbiamo deciso di declinare quegli aspetti legati ai temi accoglienza-integrazione in maniera quanto più concreta possibile e visibile a tutti. Fin dal pomeriggio, anche con l’aiuto di diverse associazioni di migranti, il quartiere è stato trasformato in grande luogo di incontro in cui si è parlato di sport, accoglienza e cultura.

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Notte bianca, quartiere “il Piano”, sabato 21 settembre

PROGRAMMA DELLA NOTTE BIANCA. ANCONA, QUARTIERE “IL PIANO”
SPAZIO ORGANIZZATO DALLA POLISPORTIVA ASSATA SHAKUR, LA UISP, SOSTENIAMOLANCONA, CENTRO SOCIALE ASILO POLITICO, ANCONA RESPECT, ASSOCIAZIONE AFAA, ASSOCIAZIONE DIAPPO.

Saremo presenti alla notte bianca del quartiere Piano per organizzare, in tale occasione, una serie di attività e interventi sul tema dell’immigrazione e la conseguente lotta alle discriminazioni per un’accoglienza senza se e senza ma. Nel quartiere siamo già stati presenti con iniziative ludoco-sportive rivolte ai cittadini tutti, con il fine di creare situazioni in cui il reciproco  scambio e la libera socializzazione trovassero cittadinanza in uno dei luoghi più discussi in città. Crediamo fermamente che le politiche securitarie non diano risposte adeguate alla situazione odierna e che al contrario, invece che predisporre servizi efficienti colpiscano e stigmatizzino le fasce di popolazioni più precarie e più colpite dalla crisi sistemica che caratterizza il nostro tempo.

Di seguito il programma che svolgeremo sabato 21, dalle ore 17:oo all’1:00 in corso Carlo Alberto e in via Don Bosco:  Continue reading

Solidarietà con Gezi Park e Piazza Taksim

I centri sociali delle Marche occupano il consolato turco di Ancona

Durante il pomeriggio di giovedì 20 giugno, un gruppo di attivisti dei Centri Sociali delle Marche ha occupato il Consolato Turco di Ancona, bloccando gli uffici per più di un’ora e ammainando a mezz’asta la bandiera turca, in segno di lutto.
Gli attivisti dietro uno striscione con scritto ”Erdogan assassino. Resistanbul”, hanno tenuto una conferenza stampa dentro il consolato esprimendo la propria solidarietà e complicità con i rivoltosi.  Continue reading

25 aprile 2013 – festa della liberazione – Un porto per tutti!

La situazione del porto anconetano è ormai di dominio pubblico. Che sia diventato a tutti gli effetti una frontiera è un dato acquisito. Che la città ne sia ancora tanto affezionata e che si senta scippata di un suo organo vitale, dopo la sua perimetrazione e separazione, è una certezza. Che tanti uomini e donne sperano di giungervi per chiedere accoglienza e protezione e, al contrario, vengono rispediti al loro triste destino è la cruda verità. Così come al suo interno c’è chi lotta per il diritto al lavoro e al reddito, di fronte a politiche economiche che distruggono la vita di migliaia di persone.

Con tutte queste premesse crediamo fortemente che sia necessario continuare ad essere promotori di un radicale ripensamento in materia di gestione dello spazio portuale.

Ora che tante associazioni e tanti cittadini stanno mostrando la loro indignazione verso l’attuale governo del porto, dobbiamo moltiplicare gli interventi e le mobilitazioni, evidenziando questa situazione in modo da riportare al centro del dibattito non solo la dignità delle persone ma anche l’esercizio della democrazia intorno a ciò che ci appartiene. Si perché l’area portuale è della città e da essa è storicamente inseparabile. La cittadinanza non può e non vuole accettare che dei secoli di storia di accoglienza e di incontro tra culture rimanga ora solo qualcosa che ha più le fattezze di un carcere più che di un punto di approdo e partenza quale dovrebbe essere ed è sempre stato.  Continue reading