Prende il via l’inchiesta sulle case popolari ad Ancona

Il giorno dopo il presidio contro lo sfratto della signora Elisabetta Violet, abbiamo effettuato un primo giro di ricognizione in diversi quartieri della città caratterizzati da una forte presenza di abitazioni popolari, per verificare lo stato delle abitazioni e incontrare le persone che in esse risiedono.

Il primo sopralluogo è avvenuto in una delle zone di Ancona sud con maggior densità di case popolari, all’interno del quartiere Ponterosso. Giunti in via Maestri del Lavoro, l’impatto iniziale è quello che appare solitamente quando si attraversa un quartiere popolare, mostruosi blocchi edilizi che a un aspetto esteriore sono estremamente fatiscenti e che l’ERAP come ente gestore lascia al degrado, aspettandosi che le spese di manutenzione vengano sostenute dagli inquilini che necessitando di casa popolare non possono ovviamente sobbarcarsi un ulteriore impegno economico. Camminando lungo il viale che costeggia le numerose palazzine, si possono notare diverse porte e finestre sigillate con appositi pannelli di acciaio, che l’ERAP installa per evitare che vengano occupati abusivamente. D’altro canto a fronte di numerose richieste presentate all’ERAP, la solita risposta data è quella dell’insufficiente numero di locazioni in grado di soddisfarle tutte.

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Sfratti, un’emergenza sociale insostenibile

Oggi l’abitazione è un lusso per tutte le persone che con redditi bassi o occupazioni intermittenti tentano di costruirsi un’esistenza dignitosa, un lusso concesso solo a chi può comprarla a caro prezzo. È sempre più evidente come questo sistema ci voglia non cittadini e cittadine con dei doveri e dei diritti, ma consumatori senza voce in capitolo su nulla, meri acquirenti di beni e servizi, che ogni giorno in misura maggiore ci vengono negati da politiche che distruggono il welfare e svendono la nostra dignità. A chi non può comprare è riservato un posto ai margini della società, dove la formazione, la salute, la casa, il cibo e la possibilità di un futuro degno sono un miraggio. Continua a leggere

Ancona, 15 ottobre: contestato il governo Letta

Contro il governo delle larghe intese è vietato manifestare. Non basta l’usurpazione di ricchezze, di diritti e di libertà che ogni giorno Letta ed i suoi complici perpetrano imponendo a noi tutti le politiche di austerità dettate dalla troika europea: a questo si aggiunge anche l’esproprio delle nostre città, dove i vertici governativi diventano l’occasione per imporre con la forza militare il silenzio e l’estromissione dai nostri quotidiani luoghi di vita.
Il vertice italo-serbo che si è svolto oggi in Ancona, all’interno dei palazzi della Regione Marche, ha trasformato gran parte della città in un’enorme zona rossa. Il percorso richiesto per il corteo organizzato dalla Rete dei Centri Sociali, unitamente ad altre associazioni, è stato integralmente vietato.  Continua a leggere

Ancona – “A pranzo con Letta” Manifestazione 15 ottobre

a pranzo con letta !Martedì 15 ottobre in occasione del vertice intergovernativo italo-serbo che si terrà ad Ancona nel palazzo della regione, tutto il governo Letta in pompa magna sarà presente nella città dorica. Non possiamo quindi lasciarci sfuggire l’occasione di manifestare l’enorme disagio sociale in cui versa il nostro paese a causa delle politiche d’austerity imposte dall’Europa e immediatamente eseguite dai governi nazionali, quali il nostro.

La giornata del 15 ottobre ricade all’interno della settimana di mobilitazione nazionale e lotta per la difesa dei beni comuni e anche questa, vuole essere una scadenza per far sentire la nostra voce contraria alla precarizzazione generale delle nostre vite, la distruzione del welfare sociale e l’annullamento dei diritti e delle libertà fondamentali di ognuno.

In questo senso le Marche costituiscono un caso esemplare, in cui soprattutto negli ultimi due anni sono aumentati vertiginosamente licenziamenti, sfratti e illegittimi distacchi dell’acqua, provocando situazioni di grande disagio che hanno condotto diverse persone anche a compiere gesti estremi.  Continua a leggere

Adesso basta, davvero!

Ieri, all’ora di pranzo, Powell ci chiama e ci comunica di essere ricoverato presso l’ospedale di Torrette dopo il tentativo di darsi fuoco all’interno degli uffici dei servizi sociali di Ancona. Dopo esserci accertati che non fosse in grave situazione di salute, abbiamo scritto il comunicato che appare di seguito, inviato a tutti gli organi di stampa, i quali oggi hanno riservato a questa notizia locandine e prime pagine dei giornali locali. Peccato però che abbiano volutamente omesso il nostro comunicato e al contrario abbiano fatto apparire il Comune attivo nella ricerca di un alloggio di emergenza, quando noi insieme a Powell da quasi quattro mesi  abbiamo allertato tutte le figure competenti e responsabili del caso. Oggi leggiamo menzogne in merito all’accaduto; da chi si permette di dire che non era a conoscenza della situazione di Powell, a chi sostiene di essere sul punto di trovargli una soluzione abitativa.

Ma oggi qualcuno dovrà prendersi le responsabilità del folle gesto di un ragazzo lasciato a se stesso e di chi lunedì mattina gli ha detto: ” Powell le soluzioni sono due, o torni al tuo paese o ti rivolgi alla chiesa per chiederle ospitalità”!

Noi, a questo punto, siamo in mobilitazione…

Adesso basta, davvero!  Continua a leggere