Il giorno dopo il presidio contro lo sfratto della signora Elisabetta Violet, abbiamo effettuato un primo giro di ricognizione in diversi quartieri della città caratterizzati da una forte presenza di abitazioni popolari, per verificare lo stato delle abitazioni e incontrare le persone che in esse risiedono.
Il primo sopralluogo è avvenuto in una delle zone di Ancona sud con maggior densità di case popolari, all’interno del quartiere Ponterosso. Giunti in via Maestri del Lavoro, l’impatto iniziale è quello che appare solitamente quando si attraversa un quartiere popolare, mostruosi blocchi edilizi che a un aspetto esteriore sono estremamente fatiscenti e che l’ERAP come ente gestore lascia al degrado, aspettandosi che le spese di manutenzione vengano sostenute dagli inquilini che necessitando di casa popolare non possono ovviamente sobbarcarsi un ulteriore impegno economico. Camminando lungo il viale che costeggia le numerose palazzine, si possono notare diverse porte e finestre sigillate con appositi pannelli di acciaio, che l’ERAP installa per evitare che vengano occupati abusivamente. D’altro canto a fronte di numerose richieste presentate all’ERAP, la solita risposta data è quella dell’insufficiente numero di locazioni in grado di soddisfarle tutte.